Si può costruire una casa prefabbricata in legno su un terreno agricolo? O Valgono le stesse regole per le classiche costruzioni in cemento armato? Innanzitutto, dobbiamo precisare che le case prefabbricate in legno, non sono casette, mobili o smontabili, ma veri e propri edifici, ancorati su di una vera e propria fondazione, costruite per durare nel tempo, come gli immobili in muratura.
Anzi, parliamo di un’alternativa costruzione, con notevoli e interessanti vantaggi. Gli unici limiti risiedono nei pregiudizi che ne limitano ingiustamente la diffusione. Quando, invece, considerate le ottime caratteristiche, come non da poco, il basso consumo energetico, dovrebbero rappresentare oramai la prima scelta abitativa per chi sta decidendo di costruire casa.
Pregiudizi che limitano il mercato degli edifici in legno in una nicchia, circoscritta a poche migliaia di montaggi l’anno riguardanti solo le regioni del nord Italia. Oltre ai pregiudizi, è diffusissima l’opinione, ovviamente errata, che le case in legno vengono realizzate senza alcuna autorizzazione edilizia, così da essere costruite su terreni agricoli, vincolati o inedificabili.
Opinione del tutto basata sull’idea che le costruzioni in legno sono in realtà strutture precarie e non veri e propri edifici. E, in qualche modo, come un presupposto per aggirare i tanti vincoli edilizi che il nostro Paese nella costruzione delle case. Motivo per il quale l’Italia, è pesantemente segnata dall’abusivismo edilizio. Le case prefabbricate in legno, quindi, non nascono con lo scopo di aggirare la legge, ma come strumento costruttivo mirato principalmente al raggiungimento di alti valori di isolamento termico. Un’ottima alternativa, forse anche migliore, per chi desidera costruire una nuova casa, nel rispetto dell’ambiente in cui vive...e non un modo per aggirare le normative edilizie.